Origini ferraresi, ma ormai scrittore milanese a tutti gli effetti: Enrico Dal Buono ha deciso di incontrarci in un posto al quanto discutibile per rispondere alle nostre domande.
Cosa ti ha spinto a diventare uno scrittore? C’è stato un momento o un libro particolare?
Avessi saputo tenere il pennello o la chitarra in mano, forse sarei diventato pittore o musicista. Mi ha spinto una semplice considerazione: grazie alle tastiere non è necessario un pollice opponibile.



Se potessi vivere come uno dei tuoi personaggi per un giorno, chi sceglieresti?
Vorrei vivere un giorno da narratore onnisciente, perfetto per furti, truffe e plagi.
Se i tuoi libri avessero un odore?
Quello dell’acqua salmastra. Un po’ dolce, un po’ salato, un po’ di decomposizione. Del resto, sono un uomo della bassa.
C’è una bevanda che associ al tuo processo di scrittura?
Il caffè. Per me è incomprensibile (e miracoloso!) che non sia classificato come droga.
Hai mai sognato la trama di un tuo libro?
Più che di sogno parlerei di dormiveglia. Magari rimugini per ore, nel buio, sull’aggettivo della sesta riga di pagina 147.
Come superi il blocco dello scrittore?
È una delle poche nevrosi che non ho. Soffro piuttosto della compulsione dello scrittore.
Se i tuoi libri fossero degli oggetti fisici, cosa sarebbero?
Un fermacarte in era digitale: orgogliosamente inutile.



Scrivi ogni giorno o ci sono periodi in cui ti dedichi ad altro?
La condanna è che, quando ti infili in questa follia, scrivi sempre, soprattutto quando non scrivi.
Se potessi avere una conversazione con il “te scrittore” di 10 anni fa, che consiglio ti daresti?
Sposa quella vecchia ricca!
Come vedi l’evoluzione del romanzo in un mondo sempre più dominato dai contenuti digitali e dalla lettura frammentata?
Non c’è nulla di più romantico che votarsi a una causa persa.

La tua Milano?
Vivo con la città il rapporto contraddittorio, di astio e riconoscenza, che immagino i dipendenti provino per i propri datori di lavoro in carne e ossa.
Dicci chi è Enrico.
La firma della mia e-mail è: Trafficante di bombe usate.
PS: Non perdetevi il suo nuovo romanzo in uscita a Febbraio per La nave di Teseo.