Gisella Borioli, giornalista, curatrice e imprenditrice, ha segnato il mondo della moda e del design collaborando con Vogue Italia e Donna. Fondatrice di Superstudio Group ci ha ospitato al Flavio Lucchini Art Museum e ha risposto alle nostre domande.
Come descriveresti la tua filosofia di lavoro e il tuo approccio creativo?
Sono spontanea, curiosa, flessibile e aperta. Il mio approccio creativo parte dalla ricerca di un’idea brillante che emozioni.



Come pensi che il settore della moda e del design sia cambiato negli ultimi anni?
Il fast-fashion e la moda low-cost hanno reso tutto uniforme. Oggi la moda non esiste più, ci sono solo vestiti. Il design ha seguito un percorso simile, ma rimane più complesso e duraturo, grazie a professionisti più formati.
Come vedi l’evoluzione del design sostenibile?
La strada è tracciata, ma non credo che sia la soluzione ai problemi ecologici globali. Il mondo potrebbe non avere il tempo per arrivare a una soluzione definitiva.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuerò a muovermi tra arte e design, lavorando sull’inclusione, organizzando eventi no-profit e curando il Superstudio e la neonata Superstudio Academy. Seguirò il FLA, museo di art-design dedicato a mio marito Flavio Lucchini. Viaggiare, scrivere e fare la nonna rimangono parte dei miei progetti.
Come vedi il ruolo dell’Italia e di Milano nel panorama globale della moda e del design?
L’Italia e Milano devono puntare su nuovi talenti e creare nuove griffe invece di rianimare vecchi brand. Anche nel design vedo tanti giovani promettenti. Le aziende devono osare di più.
Come ti tieni aggiornata sulle nuove tecnologie e materiali innovativi?
Leggo, ascolto, guardo, partecipo. Sono affascinata dall’innovazione e voglio vivere nel futuro.



Quali sono gli errori comuni che vedi nei giovani designer?
Due errori principali: copiare gli altri e non mettersi nei panni del consumatore finale. Bisogna dare sfogo alla creatività e immaginazione, sempre dentro i limiti.
Qual è la tua Milano?
Sono molto legata al mio quartiere: borghese, ma con una comunità vivace di bambini e anziani. Amo i giardini, i negozi di nicchia e i vecchi tram.