Abbiamo incontrato @ugorondinone0 il 2 aprile, in occasione dell’apertura della sua personale “terrone” a cura di @misscorbetta alla @gam_milano.
Ci siamo dati appuntamento davanti al “Quarto Stato”, presto capirete perché.
I tuoi genitori sono di Matera, sei nato in Svizzera e vivi a New York. Quanto questi
luoghi hanno influenzato il tuo percorso?
Vivo a New York da quasi trent’anni e non mi sono mai
sentito uno straniero qui. L’85% dei newyorkesi proviene da altri Paesi e ha
trovato in questa città l’ambiente giusto per crescere, affermarsi e sentirsi al sicuro.
Sono nato e cresciuto in Svizzera e ho trascorso tutte le estati, fino all’inizio della scuola, con i miei nonni a Matera. In entrambi i luoghi, l’Italia e la Svizzera, ho vissuto un mix complesso di emozioni: un
senso di appartenenza accompagnato, a volte, dalla sensazione di essere un outsider,
una disconnessione culturale, la pressione di dover essere all’altezza dei sacrifici dei miei genitori, ma anche un legame profondo con le mie radici. In sostanza, mi sono sempre sentito “a cavallo” tra due culture.
E di Milano invece cosa pensi?
A vent’anni promisi a me stesso di non esporre mai il mio lavoro a Milano, per solidarietà con i miei
genitori che erano stati costretti a emigrare dalla dura e povera Italia del sud verso la
Svizzera. La prima volta che ho visitato la GAM, lo scorso anno, con la curatrice Caroline Corbetta, arrivato davanti al Quarto Stato sono rimasto senza parole.
Conoscevo già quel dipinto: i miei genitori avevano una riproduzione appesa in cucina. Mio padre, che per molti anni è stato iscritto al partito comunista e non ha mai mancato una marcia del Primo Maggio, mi diceva spesso: “Guarda quel quadro,
siamo noi. Non dimenticare mai da dove vieni”. Il Quarto Stato, simbolo del primo movimento operaio mi ha fornito la chiave narrativa per la mostra terrone nella quale ho installato una sequenza di tre opere collettive che fanno riferimento, in egual misura, al dipinto, ai miei genitori e alle mie radici italiane.
Definisci il tuo lavoro in una frase.
Libertà.








