Abbiamo incontrato @lucadestefan0 negli spazi di @ufomilano. Luca è founder e publisher de @lessenzialestudiomagazine un progetto editoriale indipendente, tutto su carta, che esplora il linguaggio contemporaneo in tutte le sue sfumature. Si muove tra arte visive e design per raccontare la creatività in modo libero, diretto e senza filtri.
Chi è Luca De Stefano?
Uno qualunque ma anche un publisher.
Come hai iniziato?
Da una tesi di laurea. Provando. Sto ancora provando. Forse ci sto riuscendo.
“L’Essenziale Studio” in tre parole?
Contemporaneo. Curioso. Necessario.
Raccontaci qualcosa su questo nuovo numero.
Un nuovo abito per un corpo che rimane lo stesso. Ambizioso. E comunque poche parole per descrivere 254 pagine.
Qual è la sfida più grande oggi per l’editoria indipendente?
Farsi ascoltare senza urlare. Non diventare un contenuto qualsiasi. E Fare i conti con il digital.
Com’è cambiata nel tempo?
Una volta c’erano i manifesti. Ora ci sono gli algoritmi. Non so cosa faccia più paura. (Punterei sulla seconda.)
E la tua sfida?
Creare valore con il poco che ho a disposizione.
Cosa fai nel tempo libero a Milano?
Cerco parcheggio. Poi mi riprendo e ricerco cibo. Luoghi. Magazines. Arte e Design.
Se Milano fosse una copertina, quanti elementi avrebbe?
Tutti. E nessuno al centro.
Qual è il tuo segreto per farti venire nuove ispirazioni?
Mi affido al caos.
Ti piace più la notte o il giorno?
La notte. Riesco a pensare. Di giorno c’è troppa gente intorno.
Cosa consiglieresti al te di 10 anni fa?
Fidati dell’ossessione giusta.
